No narcotest, no arresti domiciliari per lo spacciatore colto in flagranza

avvocato penalista Andria | Avvocato Simona Aduasio

No narcotest, no arresti domiciliari
per lo spacciatore colto in flagranza

Nota a sentenza Cassazione penale, sezione IV, n. 37852 del 5 luglio 2018

spacciatore colto in flagranza – Avvocato Andria

spacciatore colto in flagranza

No narcotest, no arresti domiciliari per lo spacciatore colto in flagranza

Nota a sentenza Cassazione penale, sezione IV, n. 37852 del 5 luglio 2018

La Corte di cassazione, con la pronuncia n. 37852 del 2018, ha accolto il ricorso dell’imputato per reati di spaccio, ricordando che in assenza di narcotest, pur potendosi convalidare l’arresto in flagranza, indispensabile l’esame per qualificare la gravità indiziaria, ai fini dell’applicazione della misura cautelare.

Se invero sussistevano tutti gli elementi per convalidare l’arresto dello spacciatore, con precedenti specifici, ivi compresa la sua “confessione” di essere tossicodipendente e di detenere sostanza stupefacente per uso personale. L’uomo era stato sorpreso davanti al cancello di una scuola, durante l’ora di ricreazione, circondato da ragazzi minorenni che erano “fuggiti” alla vista delle forze dell’ordine.

Questi elementi, idonei ai fini dell’arresto dello spacciatore, non lo erano invece per supportare l’applicazione di una misura cautelare, che non può prescindere “almeno” dal narcotest.

La Suprema Corte ha dunque annullato la misura cautelare degli arresti domiciliari applicata all’uomo colto in flagranza per difetto di narcotest sulla sostanza stupefacente sequestrata, non effettuato a causa della mancata disponibilità degli appositi strumenti.

Non sono infatti sufficienti a sorreggere l’impianto motivazionale del provvedimento cautelare il riconoscimento “ad occhio” di cocaina e marijuana da parte della Polizia e le ammissioni dello spacciatore.

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